Si contattano i servizi sociali del territorio di residenza, loro sono tenuti a dare informazioni sulle procedure, nonché sulla modulistica da preparare.
Si chiama “dichiarazione di disponibilità”, e si tratta di una documentazione da preparare e portare al Tribunale per i Minorenni del proprio territorio. La modulistica si può scaricare da Internet, molti Tribunali hanno un sito con informazioni molto chiare.
Due sono le tipologie, e due le documentazioni che si possono presentare: adozione nazionale e adozione internazionale. Si possono presentare entrambe, al Tribunale per i Minorenni di competenza territoriale.
Adozione nazionale significa adottare un minore presente in un istituto/casa famiglia in Italia. Ha costo zero, tempo di scadenza della pratica 3 anni, rinnovabile. Dopo il Tribunale per i Minorenni di competenza, si può fare domanda ad altri Tribunali, in altre regioni. Adozione internazionale significa adottare un minore in un paese estero, attraverso gli “enti autorizzati” dalla C.A.I. (Commissione per le Adozioni Internazionali). Per la procedura, occorre ottenere il “decreto di idoneità”, dopo di che, entro 1 anno, va dato l’incarico ad unente. L’adozione internazionale ha un costo variabile dagli 11.000 ai 26.000 euro ca. secondo i paesi, tempi di permanenza, procedure, ecc.
Il riconoscimento che la coppia ha i requisiti per adottare. Si basa sui dati oggettivi relativi alla coppia, e sulle relazioni che i servizi sociali, dopo una serie di colloqui psico-sociali, inviano al giudice del Tribunale per i Minorenni. Dopo un ultimo colloquio con quest’ultimo, viene emanato (o meno) il decreto di idoneità. Con questo, si procede alla ricerca dell’ente autorizzato, per iniziare la pratica dell’adozione internazionale.
Sono associazioni private, oppure onlus, che si occupano delle adozioni con l’autorizzazione ed il controllo della C.A.I. Ce ne sono circa 65, nell’albo consultabile sul sito www.commissioneadozioni.it (albo degli enti autorizzati) ed operano in 144 diversi paesi.
Si può scegliere sulla base del paese in cui si intende adottare, o per la vicinanza territoriale, ecc. Gli enti organizzano incontri o colloqui informativi, ed è sempre bene sentirne più di uno, prima di decidere con maggiore consapevolezza.
Il tempo per ottenere un decreto di idoneità è all’incirca di 12 mesi. L’adozione internazionale ha una media di attesa di 3 anni.
No, una volta dato il mandato ad un ente, il decreto di idoneità non scade per tutto il tempo del percorso adottivo. Se però dopo l’adozione, si volesse in seguito adottare un altro bambino/a, si deve ripetere tutta la procedura, idoneità compresa.
Sì, ma dandone motivazione e notizia alla C.A.I., se il paese per il quale si è fatta la procedura avesse chiuso e non ci fossero altre opzioni. Ovviamente la pratica va iniziata di nuovo con un nuovo ente.